Tab Article
Diventare grandi quando si viene da una piccola città è un peccato di quelli che non si perdonano facilmente. Lungo più di vent'anni di carriera, e senza inciampare in grandi cambi di formazione, i Pearl Jam si sono guadagnati l'etichetta di "U2 del grunge": definizione non priva di malizia, specie se usata da chi in quel movimento aveva visto l'ultima grande rivoluzione "dal basso" nella storia del rock. Una scena giovane e dal forte senso etico, che mai avrebbe dovuto sporcarsi le mani con le grandi arene e i grandi incassi. E invece... "Still alive" ripercorre la storia del quintetto americano, dalle origini nei primi anni Novanta al recente ritorno con "Lightning bolt", attraverso i testi di Eddie Vedder, che del gruppo è da sempre voce e primo autore. Nelle sue parole ritroviamo la rabbia e i dolori della giovinezza, le ansie per un successo arrivato troppo in fretta, prima rifuggito e infine accettato alle proprie condizioni; le tentazioni eremitiche contro la vocazione politica di chi si ritrova, suo malgrado, a fare da megafono a un'intera generazione; in ultimo, anche la sindrome del sopravvissuto. Più che i Santoni del grunge, i Pearl Jam sono "quelli che non sono morti" e che hanno proseguito a percorrere la stessa strada, lasciandosi alle spalle molti compagni di viaggio.